Varie ipotesi sono state avanzate sull’origine del nome di Beaulard; pare che la più attendibile riconduca all’antico popolo dei Belaci, che abitavano le montagne della valle di Bardonecchia prima della conquista romana (il loro nome è inciso anche sull’Arco di Augusto di Susa, costruito nel 9 a.C.).
Beaulard è stato un Comune autonomo fino al 1929, anno in cui è passato sotto la giurisdizione del Comune di Oulx. Le prime tracce evidenti dell’abitato di Beaulard risalgono al periodo intorno al 1000, anche se è lecito ipotizzare l’esistenza di un insediamento anche in anni precedenti. Il più antico dato storico certo risale al 1065, anno in cui la parrocchiale di Beaulard risulta tra le quaranta chiese donate dal vescovo di Torino, Cuniberto, alla prevostura di S. Lorenzo d’Oulx.
Il paese seguì le vicende della storia dell’alta Valle di Susa: il dominio romano, la presenza franca e quella dei monaci di Novalesa nell’alto Medioevo, la presenza di briganti e predoni genericamente indicati come Saraceni, i quali vennero cacciati grazie all’intevento del marchese di Torino, Arduino il Glabro, negli anni a ridosso del Mille. Successivamente, a partire dal 1070 circa, esso venne inserito all’interno dei domini dei conti di Albon, i Delfini. L’ultimo erede di questa dinastia, Umberto II, nel 1343 concesse alle comunità dei territori del cosiddetto Grande Escarton la libertà di ripartire autonomamente i propri tributi. Solo sei anni dopo, nel 1349, egli cedette i suoi possedimenti all’erede al trono di Francia. I territori del Delfinato mantennero una propria autonomina fino al 1457, anno in cui furono definitivamente uniti al Regno di Francia, sotto il cui dominio rimasero fino al 1713, anno in cui il Trattato di Utrecht sancì il passaggio delle alte valli di Susa e del Chisone ai Savoia.
Come per il resto della Valle di Susa, anche la storia di Beaulard è contrassegnata dal passaggio di bande ed eserciti che si spostavano da un versante all’altro delle Alpi, provocando distruzioni e violenze. D’altra parte l’essere una “terra di passaggio” permise alla valle di sviluppare una cultura artistica, architettonica e linguistica del tutto unica.
L’elemento artistico di maggior pregio è certamente la parrocchiale di S. Michele Arcangelo, costruita nei primi anni dopo il Mille e successivamente modificata, ma senza alterazioni pesanti della sua architettura, nel corso del Quattrocento e in epoca barocca. All’interno conserva, nell’antica abside che dal 1493 funge da ingresso, un ciclo affrescato risalente al 1480/90 circa e raffigurante l’Eterno in mandorla con i simboli degli evangelisti e i dodici apostoli e un significativo fonte battesimale lapideo datato 1501.
Attualmente Beaulard si propone come località turistica, caratterizzata dalla tranquillità e dalla volontà di recupero del patrimonio locale tradizionale. Una serie di iniziative, promosse dalla locale “Associazione Agricola Turistica”, sono state realizzate in questi ultimi anni: le mostre sulle tradizioni del territorio, i lavori della fienagione, la manutenzione dei sentieri, la valorizzazione delle antiche “feste”, il restauro di alcuni edifici, ad esempio l’antico forno, dove nel periodo natalizio viene allestito ogni anno il tipico Presepe artigianale occitano, le ricerche sul patouà (l’antica lingua occitana), il piccolo itinerario tra le fontane che illustra le bellezze artistiche ed artigianali di Beaulard… Nel frattempo, numerose iniziative private cercano di recuperare il patrimonio dell’architettura alpina di Beaulard.